UNA FAKE NEWS AD ASCOLI IL 19 SETTEMBRE 1860

(libera rielaborazione da “Ascoli nell’Ottocento” di G. Fabiani)

 

Ascoli Piceno, Piazza del Popolo,  Mercoledì mattina 19 settembre 1860: un gruppo di persone commenta gli ultimi  avvenimenti politici: i Piemontesi stanno scendendo  dal Nord al Sud e proprio il giorno prima (il 18 Settembre) hanno incontrato le truppe pontificie a Castelfidardo. I Garibaldini sono impegnati lungo la valle del Volturno contro  le truppe borboniche con scontri che culmineranno nella battaglia del Volturno del 1 Ottobre.  Dunque nelle vicinanze di Ascoli non c’è alcun pericolo imminente,  ma  il clima  delle discussioni in Piazza si fa sempre più concitato. Si sentono delle urla  e, alcuni, prestando più attenzione, dicono di vedere delle camicie rosse a Colle San Marco (come se ciò fosse possibile) e che quindi i Garibaldini  in poco tempo scenderanno ad Ascoli.

Tutto questo urlare ha invece  uno scopo ben preciso e cioè far sentire al Delegato Pontificio mons. Santucci, che abita nel Palazzo dei Capitani,  che è meglio che tagli la corda al più presto. Il monsignore non è affatto tranquillo: il telegrafo è stato sabotato e quindi non riesce a comunicare e questo potrebbe essere un segno che qualcosa stia per succedere. Qualcuno della folla riesce a convincere il cav. Emidio Arpini, Gonfaloniere della città (come fosse l’odierno Sindaco), ad andare a parlare con il Delegato Pontificio e persuaderlo ad abbandonare la città prima che il clima diventi pericoloso. Il cav. Arpini è in effetti un po' riluttante a compiere questa azione ma pensa a persuaderlo Antonio Orsini che ha la Farmacia proprio in Piazza. Così il monsignore lascia la città e, con questo atto, ha termine il Governo Pontificio Già in serata infatti viene instaurato il Governo Provvisorio di Ascoli. D’altra parte la vittoria a Castelfidardo dei Piemontesi  non fa altro che accelerare i tempi e alla fine la  fake news li ha anticipati solo di qualche ora.